giovedì 31 maggio 2007

I politici costano sempre di più

La Finanziaria dei grandi sacrifici ha dimenticato una categoria. Anzi un mondo intero, quello della politica. Certo, perché se è vero che le spese pubbliche sono state sensibilmente tagliate, anche se si è fatto un gran ricorso alla leva fiscale, il rigore si fermato sulla soglia dei palazzi del potere.

Qualche esempio? In Senato, negli ultimi cinque anni, le spese pubbliche sono cresciute del 38,8%. Non male la Camera dei deputati che ha registrato un + 15,2%.

Le voci sono le più disparate, vanno dalle divise dei commessi (spesa cresciuta del 103%) all’acquisto di autoveicoli, cresciuto del 122%.


Camera dei deputati

L’entrata principale dello “stipendio” del deputato è la cosiddetta indennità. Seguono la diaria e i rimborsi. Quest’ultima voce è un grande cilindro che comprende un po’ di tutto: le “spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori”, le spese accessorie di viaggio e per i viaggi all’estero e le spese telefoniche. Completa il quadro, l’assegno di fine mandato, le prestazioni previdenziali e sanitarie e sui trasporti.

Indennità parlamentare

L’indennità è corrisposta per 12 mensilità. L'importo mensile – dal gennaio 2006, ridotto del 10% - è pari a 5.419,46 euro, al netto delle ritenute previdenziali (€ 749,79) e assistenziali (€ 503,59) della quota contributiva per l’assegno vitalizio (€ 962,42) e della ritenuta fiscale (€ 3.555,63).

La diaria

La diaria viene riconosciuta, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, sulla base della stessa legge n. 1261 del 1965. Ammonta a 4.003,11 euro mensili. Tale somma viene ridotta di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato da quelle sedute dell'assemblea in cui si svolgono votazioni, che avvengono con il procedimento elettronico. È considerato presente il deputato che partecipa almeno al 30% delle votazioni effettuate nell'arco della giornata.

Rimborso per spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori

In questa ampia, quanto ambigua voce, entra un compenso di tutto rispetto: 4.190 euro al mese. Ai deputati non è riconosciuto alcun rimborso per le spese postali a decorrere dal 1990.

Spese di trasporto e spese di viaggio

Festa grande per i viaggi: i deputati usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale. I deputati, qualora si rechino all’estero per ragioni di studio o connesse all’attività parlamentare, possono richiedere un rimborso per le spese sostenute entro un limite massimo annuo di 3.100,00 euro.

Spese telefoniche

I deputati dispongono di una somma annua di 3.098,74 euro per le spese telefoniche. La Camera non fornisce ai deputati telefoni cellulari.

Assistenza sanitaria

Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 4,5% della propria indennità lorda, pari a 503,59 euro, destinata al sistema di assistenza sanitaria integrativa che eroga rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario.

Assegno di fine mandato

Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 6,7% della propria indennità lorda, pari a 749,79 euro. Al termine del mandato parlamentare, il deputato riceve l'assegno di fine mandato, che è pari all'80% dell'importo mensile lordo dell'indennità, per ogni anno di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi).

Assegno vitalizio

Il deputato versa ogni mese una quota, l’8,6%, pari a 962,42 euro, della propria indennità lorda, che è accontonata per il pagamento dell’assegno. Il deputato riceverà il vitalizio dal 65° anno di età, in relazione agli anni di mandato parlamentare svolti. Il vitalizio è sospeso nel caso il deputato sia rieletto al Parlamento nazionale, europeo a presso un consiglio regionale. L'importo dell'assegno varia da un minimo del 25 per cento a un massimo dell'80 per cento dell'indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato parlamentare.

Senato

Non si nota quella riduzione del 10% applicata sull'importo lordo dell'indennità per effetto delle disposizioni della Finanziaria 2006. Nel bilancio: spesa complessiva per lo stipendio dei senatori, comprensiva di indennità parlamentari, diarie e compensi vari, nel 2006: 80 milioni 360 mila euro. Per il 2007: 83 milioni 760 mila. Nel 2008: 86 milioni 760 mila.

Indennità

L'indennità è corrisposta per 12 mensilità. L'importo mensile è pari a 5.419,46 euro, al netto della ritenuta fiscale (euro 3.555,63), nonché delle quote contributive per l'assegno vitalizio (962,42 euro), per l'assegno di solidarietà (749,79 euro) e per l'assistenza sanitaria (503,59 euro).

Diaria

Ammonta a 4.003,11 euro mensili. Viene riconosciuta, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. La somma viene ridotta di 258,23 euro per ogni giorno di assenza del Senatore dalle sedute dell'Assemblea in cui si svolgono votazioni qualificate e verifiche del numero legale. È considerato presente il Senatore che partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell'arco della giornata.

Rimborso spese

Comprese in questa voce le spese sostenute per retribuire i propri collaboratori e quelle necessarie a svolgere, anche nel collegio elettorale, il mandato parlamentare. La somma mensile è di 4.678,36 euro. Una parte (35% pari a 1.637,43 euro) è data direttamente al senatore. Un'altra (65% pari a 3.040,93 euro) viene distribuita al gruppo parlamentare di appartenenza.

Spese di trasporto e viaggio

Ogni senatore dispone di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima e aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale. Per i trasferimenti dal luogo di residenza a Roma, è previsto un rimborso spese annuo pari a 13.293,60 euro (se deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l'aeroporto o la stazione ferroviaria più vicina al luogo di residenza), e a 15.979,18 euro (se la distanza da percorrere è superiore a 100 km). Per chi invece deve recarsi all'estero per aggiornamento, il rimborso è una cifra forfettaria annua di 3.100 euro.

Spese telefoniche

Ogni senatore può effettuare telefonate fino a una somma annua di 4.150 euro.

Assistenza sanitaria integrativa

Ogni senatore versa un contributo per l'assistenza sanitaria in base alle competenze mensili lorde (4,5% per i Senatori in carica; 4,7% gli altri) e quote aggiuntive per i familiari. Per i senatori (anche cessati dal mandato ovvero ai titolari di trattamento di reversibilità, nonché ai rispettivi familiari) è previsto il rimborso delle spese sanitarie.

Trattenuta per l'assegno di solidarietà (a fine mandato)

Il senatore versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota pari al 6,7 per cento della propria indennità lorda, pari ora a 749,79 euro. Al termine del mandato parlamentare, riceve l'assegno di solidarietà (anche denominato "di fine mandato"), che è pari all'80 per cento dell'importo mensile lordo dell'indennità, per ogni anno di mandato effettivo.

Vitalizio

Mensilmente viene versata una quota della propria indennità lorda ( l'8,6 per cento, pari ora a 962,42 euro, più il 2,15 per cento, come quota aggiuntiva per la reversibilità, pari a 240,60 euro) per il vitalizio, cioè la pensione degli ex. Ogni senatore riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di età. Il limite di età è ridotto al 60° anno se sono state svolte più legislature. L'importo dell'assegno vitalizio varia da un minimo del 25 per cento ad un massimo dell'80 per cento dell'indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato.

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