giovedì 31 maggio 2007

Amministratori delegati

Giancarlo Cimoli
2 milioni 700 mila euro

Amministratore delegato e presidente di Alitalia ha dichiarato 2 milioni e 700 mila euro senza contare la lauta liquidazione ottenuta dalle Ferrovie dopo il suo passaggio all'Alitalia (intorno ai 6,7 milioni di euro).
Il suo stipendio (si fa per dire) è aumentato in un anno del 23%. Per essere più precisi: dai 2 milioni e 269mila euro annui del 2004 è passato ai 2 milioni e 786mila del 2006 (esattamente quanto guadagnano 210 dipendenti a contratto standard). Se questo non è un manager...

Elio Catania
2,5 milioni

Ex presidente e amministratore delegato di Fs, pare sia stato liquidato con una buonuscita di 7 milioni circa Da notare che sono di 1,3 miliardi le perdite dichiarate dalle Fs per il 2006, mentre nel 2003 l'utile era di 31 milioni

Massimo Sarni
1,296 milioni

Amministratore delegato Poste Italiane, ha uno stipendio di quasi un milione e trecento mila euro.
Negli ultimi quattro anni, alle Poste in pratica è stata cambiata tutta la prima linea dirigenziale con una spesa per le buonuscite di almeno 8 milioni di euro, applicando a quasi tutti la regola del tre, cioè l'equivalente di tre anni di stipendio in cambio delle dimissioni.

Vittorio Grilli
600 mila euro

Ex Ragionerie Generale dello Stato e attualmente Direttore Generale del Tesoro oltre che presidente dell'Istituto Italiano di Tecnologia, denuncia 511 mila euro all'anno guadagnati in Italia e 1 milione e 800 mila euro all'estero

Vincenzo Pozzi
438.000 euro

Ex presidente e amministratore unico dell'Anas, nel 2005 ha dichiarato 438mila euro di reddito.

Corrado Calabrò
440 mila euro

Presidente dell'Authority delle Telecomunicazioni, guadagna 440 mila euro l'anno

Vittorio Crecco
270 mila euro

Direttore generale dell'Istituto nazionale della previdenza sociale, dichiara 270 mila euro l'anno

Mario Draghi
450 mila euro

Ex Direttore Generale del Tesoro, ora Governatore della Banca d'Italia, dichiara 450 mila euro l'anno

Mario Andrea Guaiana
350 mila euro

Il direttore generale dell'Agenzia delle Dogane guadagna 350 mila euro

Romano Prodi
200 mila euro

La Finanziaria farà anche arrabbiare le opposizioni, ma tra le vittime eccellenti c'è anche lui: il premier. Per effetto dei tagli al 30% degli stipendi dei ministri (presidente del Consiglio e sottosegretari compresi) previsti dalla manovra, Romano Prodi si vedrà decurtare lo stipendio di "ben" 36.901 euro.

Nessun commento: