giovedì 27 settembre 2007

Giordano

Falce e paletta

In testa un’Alfa 159 nuova fiammante con poliziotti in borghese. Poi una Lancia Thesis con lampeggiante blu e paletta rossa “Servizio di Stato”. Infine un’altra Alfa 159 con poliziotti. Alle 18 e 40 di venerdì 7 settembre gli automobilisti nell’area di servizio Reggello sull’Autostrada del Sole si sono incuriositi pensando che fosse arrivato il presidente della Repubblica in cerca di un panino Camogli. Invece era solo il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano, diretto a Bologna per un dibattito alla Festa dell’Unità. Con una certa fretta: dopo breve sosta, l’aggressivo corteo è ripartito a tutto lampeggiante, sorpassando sulla corsia di emergenza i chilometri di coda che come ogni giorno affliggevano il tratto dell’Autosole tra Incisa e Firenze. A Giordano non piacciono nuove autostrade e terze corsie. Ecco perché: per la sua auto blu il traffico è sempre scorrevole. T. M.

domenica 22 luglio 2007

E io pago

http://www.nogod.it/news2007archivio.htm


La giunta regionale del Veneto, presieduta da Giancarlo Galan, ha stanziato 354mila euro per le vacanze che B16 trascorrerà a Lorenzago di Cadore (Belluno) dal 9 al 27 luglio. Tra le voci di spesa: 20mila euro per far piallare l’angolo di preghiera; 50mila euro per asfaltare i due chilometri della strada d’accesso alla residenza pontificia, mentre la recinzione costerà 24.882 euro; 13mila euro per vasi e addobbi floreali della casa; 3mila euro per piante ad alto fusto, comprese zolle erbose; 7mila euro per la realizzazione di un sentiero in ghiaia dove stazioneranno le guardie svizzere.

http://notizie.alice.it/notizie/politica/2007/07_luglio/08/papa_da_domani_benedetto_xvi_in_vacanza_tra_monti_ e_libri,12844396.html?pmk=nothpfad

PAPA/ DA DOMANI BENEDETTO XVI IN VACANZA TRA MONTI E LIBRI
A Lorenzago fino al 27. Anno scorso finì primo volume su Gesù


Città del Vaticano, 8 lug. (Apcom) - Concluso un tour-de-force di lavoro ed impegni durante il quale, nel giro di poche settimane, ha promulgato due provvedimenti di sua iniziativa (Motu proprio sulla 'legge elettorale' del Conclave e sulla messa in latino), ha deciso nomine del calibro del cardinale Jean-Louis Tauran al pontificio consiglio per il dialogo interreligioso ed ha dato alle stampe una impegnativa lettera ai cattolici cinesi che riapre i giochi diplomatici tra la Santa Sede e il paese del Dragone, papa Benedetto XVI da domani inizia un periodo di villeggiatura tra le montagne di Lorenzago di Cadore.

"L'aria di montagna mi farà bene e potrò dedicarmi più liberamente alla riflessione e alla preghiera", ha spiegato oggi accomiatandosi dai pellegrini raccolti in piazza san Pietro per l'Angelus domenicale. E' noto, infatti, che il Papa è solito dedicare le sue vacanze al riposo, sì, ma senza rinunciare all'attività intellettuale. L'anno scorso in estate portò a compimento la stesura del primo volume del libro 'Gesù di Nazaret', un testo che ripercorre la vita di Cristo dal battesimo nel fiume Giordano alla trasfigurazione. Rimane ora il secondo volume da scrivere, che sarà dedicato all'infanzia di Gesù e al mistero pasquale, e con ogni probabilità Benedetto XVI vi porrà mano - o quanto meno vi dedicherà riflessioni e letture - dalle montagne del bellunese. Amante della musica classica e sacra, il Papa è poi solito passare una parte del suo tempo libero al pianoforte. Il tutto, inframezzato di qualche camminata sempre accompagnato dal suo segretario personale Georg Gaenswein.

Per i primi due anni del suo pontificato, Ratzinger, che quest'anno ha compiuto ottant'anni, aveva scelto le montagne valdaostane di Introd, a Les Combes. Un luogo dove, peraltro, le cronache hanno riferito, nei mesi scorsi, della decisione del parroco, don Paolo Curtaz, 41 anni, di lasciare il suo incarico per "un anno di riflessione" dopo aver ammesso in privato di essere papà di una bambina di 3 anni. Benedetto XVI aveva scelto la Val D'Aosta sulle orme di Giovanni Paolo II, e lo stesso motivo ha dettato la scelta di Lorenzago di Cadore, dove Wojtyla aveva trascorso le sue vacanze per sei volte negli anni 1987-1988, 1992-1993, 1996, 1998. Papa Ratzinger soggiornerà nella Casa della Diocesi di Treviso adiacente al Castello di Mirabello (che ospiterà il corpo della gendarmeria e il personale).

La partenza da Roma è prevista per domani mattina, dall'aeroporto di Ciampino. All'aeroporto di Treviso-Istrana, alle 11.30, lo accoglieranno Giancarlo Galan, presidente della regione Veneto, il vescovo di Treviso, mons. Andrea Bruno Mazzocato, ed altre autorità civili e religiose locali. Il Papa proseguirà per Lorenzago in elicottero, con arrivo previsto alle ore 12.00. Nel luogo dell'atterraggio accoglieranno il Santo Padre mons. Giuseppe Andrich, vescovo di Belluno-Feltre, il prefetto di Belluno Raimondo Provvidenza, il sindaco di Lorenzago, Mario Tremonti, mons. Renzo Marinello, vicario foraneo del Cadore e don Sergio De Martin, Parroco di Lorenzago. Benedetto XVI lascerà il Veneto il 27 luglio in serata e si trasferirà subito nella residenza estiva di Castel Gandolfo, sui Colli Albani. Le udienze generali sono dunque sospese fino al mercoledì primo agosto, mentre il Papa reciterà l'Angelus di domanica 15 luglio dalla residenza del Castello di Mirabello e quello di domenica 22 luglio dalla piazza Calvi di Lorenzago.

giovedì 19 luglio 2007

DI PIETRO: COMUNISTI SOLO A CUBA E ITALIA

"Mi sforzo di vedere dopo Cuba e l'Italia qual è l'altro Paese in cui si sta cercando di lavorare per ricostruire il Partito comunista". Lo ha detto Di Pietro, presentando l'"Incontro nazionale" dell'IdV. "Saremo leali con Prodi", ma "quando il referendum sarà stato approvato o quando ci sarà una nuova legge elettorale modificata dal Parlamento,il governo dovrà ritrovare la sua indentità". "Non si può andare avanti a colpi di fiducia" o si torni alle urne.In futuro ancora con la sinistra radicale? "Difficile stare con persone che sfasciano vetrine e non accettano le regole".

www.televideo.rai.it


Sempre Selva

Forte dei Marmi (Lucca), 19 lug. - (Adnkronos) - (dall'inviato Cristiano Fantauzzi) - "Penso che Gustavo Selva debba essere espulso dal partito. Se nessuno affronta la questione, la porro' io nella prossima assemblea nazionale". Lo ha detto Gianni Alemanno nel corso del suo intervento alla scuola di formazione estiva di Azione universitaria in corso in Versilia. Per l'esponente di An "non e' accettabile che Selva non si dimetta. Posso capire tutto, anche l'eta', ma e' impensabile che non paghi un prezzo per un gesto bruttissimo, che offre una pessima immagina di tutto il Parlamento".

mercoledì 18 luglio 2007

Zaia: presidente provincia Treviso 2004

I muli come tosaerba lungo i fossati. Idea geniale o stupida della Provincia di Treviso?
Treviso, 14 dicembre 2004. Il noto presidente della Provincia di Treviso, Luca Zaia, ovvero il Rodolfo Valentino con la "s" moscia (segno distintivo dei nativi della sinistra Piave), ha avuto la "bollicina" idea di acquistare sei somarelli nani (veri e non di cera e gomma come li fa l'artista Cattelan) per tenere puliti i cigli stradali, nella speranza di diminuire i costi ormai lievitatissimi per l'ordinaria manutenzione stradale (alla provincia compete la manutenzione delle strade provinciali). Ma già qualcuno (della destra Piave) la considera una specie di scemenza dato che i poveri animali ingoieranno chili di polveri sottili ed altri inquinanti mescolati all'erba che cresce lungo i fossati o le aiuole spartitraffico."Zaia da un po'di tempo sta dando i numeri, dopo aver consumato miliardi di vecchie lire in promozioni pubblicitarie che non hanno portato i frutti desiderati: promozione turistica che non interessa a nessuno (festival del cinema al Lido di Venezia, lungo la costa adriatica, pubblicazioni e spot noiosi, stand fieristici costosi come l'oro), spot anticarneficina del traffico che ha visto un aumento di morti e feriti sulle strade (under 35)". L'uomo che crede di essere Rodolfo Valentino, sogna di trovare sempre la soluzione giusta per tutte le stagioni, nonostante sappiamo che innumerevoli sue decisioni hanno contribuito allo spreco generalizzato. "Tanto - dicono i trevisani di piazza dei Signori - a noi interessa che la provincia sia la dependance del Comune e non viceversa. Ben vengano i provincialotti che si credono i sapienti, importante è che facciano i nostri interessi e poi se resta qualcosa anche per gli altri comuni". La Provincia di Treviso è un carrozzone che spende tanti soldi per niente, che si volatilizzano in "studi e progetti..., consulenze..." e "promozioni turistiche, enogastronomiche e fiere di prodotti in via di estinzione". "Che si occupi di Sant'Artemio e non della poltrona di Palazzo Balbi (Ndr, sede della Regione Veneto sul Canal Grande a Venezia)", un giorno non lontano chiosò lo sceriffo Gent. Ma come si sa, anche il nostro Rodolfo Valentino, pardon, presidente Luca Zaia, ha nel sangue l'ambizione di tutti: di diventare senatore e forse anche Ministro dei forestali, dei quadrupedi e di tutti gli asini.
Così la cronaca locale ha descritto la notizia che è girata abbastanza veloce in Tutt'Italia: "Mansueti asinelli al posto di inquinanti rasaerba per tenere puliti i cigli stradali. Come un agricoltore di cinquant'anni fa, il presidente della Provincia Luca Zaia si è alzato all'alba di ieri per raggiungere a Santa Lucia di Piave, il tradizionale mercato del bestiame, dove, con una lunga trattativa a suon di rilanci e strette di mano si è aggiudicato 6 asini. I quadrupedi, tutti italiani e di razza nana, costituiscono la prima mandria della Provincia che, grazie all'originale idea del presidente, persegue un doppio obiettivo: valorizzare gli animali da pascolo e contenere i costi per la pulizia delle strade: "Cominceremo - spiega Zaia - dalla variante di Postioma, 3 km di scarpate protette dai cavalcavia, per le quali spendiamo ogni anno 100 mila euro per lo sfalcio con i rasaerba. Gli asinelli saranno liberati durante il giorno, protetti da una recinzione elettrificata, e controllati da un operatore". I sei asinelli, acquistati con un prezzo "battuto" in 2.075 euro, sono una femmina gravida di sei anni, una mamma di 3 e il piccolo di un mese e mezzo, un'altra mamma di cinque anni con la piccola di 3 mesi e una femmina di tre anni. Se l'esperimento andrà bene, la Provincia lo estenderà ai 1500 km delle strade della Marca: "L'obiettivo - continua Zaia - è un progetto più ampio, in collaborazione con un'università. Naturalmente gli animali saranno utilizzati solo dove i cigli siano sufficientemente ampi per garantirne la sicurezza". Intanto gli asinelli saranno accuditi, fino a primavera, in un'azienda agricola di Cimadolmo dove saranno "battezzati" con i nomi suggeriti dagli scolari".
Precisiamo comunque che l'idea del presidente Luca Zaia non è geniale e nemmeno tanto consona al servizio richiesto. Poveri asinelli nani...costretti a fare da aspirapolvere. Il sistema di adoperare gli animali da soma per questo tipo di servizio è molto diffuso in Romania o in altri paesi dell'Est, dove del resto non ci sono sufficienti attrezzature e sulle loro autostrade non transitano centinaia di migliaia di autoveicoli come invece succede sulle strade della Marca. Già in Australia quarant'anni fa, si concedevano in affitto degli agnelli per tenere l'erba rasata dei prati delle case, altrimenti si pagava una multa. Gli agnelli venivano "affittati" dall'Ospedale pediatrico in primavera. Il presidente della sinistra Piave, i suoi collaboratori e i suoi amici più stretti (che tutti assieme da Celeste vanno sempre a sbaffo) hanno pensato solo al far notizia sotto Natale?
Ristesura del titolo e dell'occhiello: Zaia acquista sei asinelli per ripulire i fossati e le aiuole sempre sporchi di rifiuti e coperti di erbacce. Una spesa sostenibile che solo il presidente Zaia poteva inventarsi pur di prendere i voti dei contadini scontenti, quelli che ormai non mungono più le vacche, non coltivano più il fiore d'inverno e che non sanno più fare el Morlach (formaggio di malga).

fonte: http://www.aidanews.it/articoli.asp?IDArticolo=4710

vicepresidente del Veneto: Luca Zaia

A 200 km/h in autostrada, patente ritirata
bufera sul vicepresidente del Veneto

Luca Zaia attacca: "Cambiare i limiti di velocità, sono troppo bassi
Sono soglie anacronistiche che vanno elevate di 20 chilometri almeno"

ROMA - Ammette di aver spinto l'accelerato ben oltre il limite consentito. E spiega di averlo fatto per rispettare un impegno lavorativo. Sfruttando però l'occasione per rilanciare la sua battaglia politica: l'aumento del limite di velocità sulle strade. Il vicepresidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia, sorpreso da una pattuglia della Polstrada a correre lungo l'autostrada A27 nei pressi di Conegliano (Treviso) a 193 chilometri l'ora, si è visto recapitare la multa da 407 euro e la notifica di ritiro della patente.

Ma il doppio colpo non ha intaccato le sue certezze. Anzi le ha rafforzate. "Bisogna assolutamente rivedere i limiti di velocità - dice il leghista - 50 chilometri l'ora nei centri abitati e 130 in autostrada sono soglie anacronistiche che vanno elevate almeno di 20 chilometri".

Anche perché, racconta Zaia, oltre al danno è arrivata anche la beffa. Al vicepresidente, infatti, non è andata giù la la battuta della pattuglia della Polstrada che lo ha bloccato: "Ma quelli come lei non girano con l'auto blu e l'autista?". Ma guai a ipotizzare che la sua iniziativa sia una "ritorsione" dopo la multa: "E' un'idea che ho sempre sostenuto". E che, spedendo una mail al sito www.lucazaia.eu, potrà essere sostenuta.

Queste le proposte del vicepresidente veneto: aumentare i limiti di velocità portandoli da 50 a 70 km/ora nei centri abitati e dai 130 ai 150 km/ora in autostrada, inasprire le pene per i trasgressori commutando la perdita dei punti in ritiro della patente. Infine, per chi guida in stato di ebbrezza, dice Zaia "dovrà essere imposto il carcere".

Ora l'esponente leghista dovrà invece ricorrere all'aiuto di amici e conoscenti che gli faranno da autisti improvvisati nel periodo in cui sarà senza patente. "Non mi preoccupo troppo - confessa il leghista - già stamattina ho ricevuto almeno 70 sms e altrettante e-mail di persone, molte delle perfette sconosciute, che si offrono di farmi da autista". Sperando che, almeno loro, rispettino i limiti di velocità.

(18 luglio 2007) fonte: larepubblica.it

VIVA L'ITALIA

ROMA - Gustavo Selva ci ripensa e rimane senatore. L'esponente di Alleanza Nazionale Gustavo Selva ha deciso di ritirare le dimissioni che aveva presentato dopo le polemiche di cui era stato al centro per aver utilizzato un'ambulanza, il giorno della visita di George W. Bush a Roma, in modo da poter arrivare in tempo negli studi di La7 e poter partecipare a una trasmissione televisiva.

"I cittadini mi invitano a restare e perciò ritiro le dimissioni - ha annunciato Selva nell'aula di Palazzo Madama - Assumo su di me la reponsabilità politica di ritirare le dimissioni presentate con lettera l'11 giugno. Lo faccio per rispetto vostro". "E' mio dovere - ha proseguito il senatore di An - e rispetto per voi. Se voi mi assolvete potrebbe sembrare la casta che si autodifende", ha detto Selva che ha parlato per oltre mezz'ora nonostante il presidente di turno, Roberto Calderoli, abbia minacciato più volte di togliergli la parola.

In aula, Selva ha anche raccontato la sua versione sull'episodio dell'ambulanza: "Ho cercato per 30 minuti con un agente di polizia di far arrivare un taxi almeno fino a ponte Cavour, ma invano. Il blocco per la presenza di Bush era ferreo". Inoltre, ha detto, "quelle concitate telefonate mi provocarono delle fibrillazioni cardiache e quindi sono stato messo sull'autoambulanza di Palazzo Chigi e sono andato all'Ospedale San Giacomo. Poi mi sono rapidamente ristabilito e mentre Palazzo Chigi mi proponeva una seconda auto, con l'autista dell'ambulanza si è deciso che fosse lui a portarmi a via Novaro", dov'era lo studio dell'emittente La7.

Il senatore di An ha quindi accusato il ministro della Sanità Livia Turco di aver detto il falso quando ha sostenuto che "il bilancio poteva essere più tragico se un'altra persona avesse avuto bisogno dell'ambulanza". "Questo - ha affermato il senatore di An - non poteva accadere perché l'ambulanza era a disposizione solo per chi si trovava a Palazzo Chigi".

Selva, dopo aver citato alcune e-mail piene di insulti che gli sono giunte in quei giorni ("maledetto ladro", "cane, si vergogni", "schifoso maledetto" e altre che ha letto per intero) ha detto che le accuse del ministro Turco lo hanno "addolorato, offeso, ma non meravigliato". "Vedo - ha proseguito - che il lessico vetero-comunista per infangare l'avversario politico resta duro a morire in una senatrice post-comunista".

Dopo aver ripercorso la sua carriera, prima come giornalista, e ora come parlamentare e dopo aver ricordato l'autoambulanza di Mussolini che fece storia, Selva ha ricordato di "non essere mai stato toccato da una sola accusa di corruzione, concussione, tangenti, associazione mafiosa o consumo di cocaina".

"Non dobbiamo commettere l'errore di cavalcare il tema dell'antipolitica. L'uscita dal Senato sarebbe una bella morte politica di un eroe per un giorno" ha aggiunto il senatore che verso la fine della sua arringa difensiva ha rivelato il motivo del ritiro delle sue dimissioni: "Un voto in meno del centrodestra al Senato è un giorno in più per il governo Prodi".

Fonte : www.repubblica.it

Non c'e' che dire.......al peggio non c'e' mai fine......
Memorabile poi la parte del suo "discorso" dove dichiara che se, ad "assolverlo", fossero' stati i suoi colleghi sarebbe sembrata l'autodifesa della casta.....questo e' anche andato oltre...si auto autoassolve.....macche' casta.....
Mi sorge spontanea una domanda....ma chi sarebbero quei cittadini che gli hanno chiesto di rimanere ??????????????E soprattutto perche' ??? (vaffanculo anche a loro)
shockshockshockshockshockshockshock
Poi la solita inqualificabile conclusione del solito inqualificabile esponente di una becera destra...se mi critichi sei un COMUNISTA !
Allora Selva senti : io non sono comunista...ma VAFFANCULO lostesso !