lunedì 9 luglio 2007

Le Privatizzazioni

Un caso su tutti: il tracollo dell’Argentina, che ha privatizzato al 100%, è un paese in bancarotta.

- Il mito dello Stato cattivo e della buona impresa privata

Empiricamente non è dimostrato che il monopolio dell’efficacia appartenga al privato mentre quello della burocrazia, della lentezza e dell’assenza di competitività allo Stato. Frasi ideologiche che, ripetute fino allo sfinimento, senza mai essere messe in dubbio, si sono profondamente radicate nell’immaginario popolare. Ma è tutto vero? O non è che un mito promosso da coloro che creano l’opinione pubblica?

Abbiamo contemplato lo smantellamento della Sicurezza Sociale e la nascita delle assicurazioni sanitarie e delle cliniche private. Coloro che utilizzano questi servizi privati hanno potuto costatare che le imprese private hanno i loro difetti. Noi utenti muoviamo le nostre critiche ma non vediamo miglioramenti del servizio.

Nel mondo esistono differenti esperienze di imprese statali: l’educazione principalmente pubblica in Francia ed in Inghilterra, la televisione di stato inglese e i sistemi di salute dei paesi nordici non sono tutti efficaci? Il sistema educativo giapponese - pubblico - non è all’altezza? La NASA, certamente una delle organizzazioni d’avanguardia a livello mondiale in materia di ricerca scientifica e tecnica, è un ente statunitense, federale e pubblico. Tutte sono efficaci.

E’ certo che c’è molta inefficacia nello sviluppo delle aziende. Sicuramente questo non è dovuto solo ad una cattiva gestione da parte dello Stato, ma anche all’attuale svendita delle sue imprese e alla corruzione operata da numerose aziende private.

E’ altrettanto certo che molte aziende private costituiscano lobby per lo smantellamento delle aziende pubbliche, che in ragione della loro crescente perdita di produttività saranno vendute largamente al disotto del loro vero valore.

In differenti paesi dell’America Latina, lo Stato ha giocato un ruolo "sporco", sovvenzionando il processo di privatizzazione, realizzando, per esempio, importanti investimenti al momento della vendita, licenziando lavoratori per trasmettere ai nuovi proprietari un ridotto assetto salariale, diminuendo la produttività per giustificare la cattiva gestione dello Stato e dichiarando a volte attivi sottovalutati. Alcune aziende candidate all’acquisto hanno corrotto dei funzionari statali.

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