lunedì 9 luglio 2007

Eredi

La Giovane Italia di Stefania Craxi aderisce al Family Day
di Luca Bagatin

L'ho scoperto questa mattina dopo che l'Ufficio Stampa della detta Associazione mi ha spedito l'invito.
Non ho potuto fare a meno dal rispondere brevemente di essere rammaricato della scelta di Stefania Craxi e della Giovine Italia, associazione politica che dice di ispirarsi al socialismo liberale.


Mi sono subito chiesto come mai detta Associazione non abbia aderito, più coerentemente, alla manifestazione dell'Orgoglio Laico di Piazza Navona, fra l'altro a memoria dei 33 anni di divorzio in Italia organizzata da numerose associazioni laiche.


Ne ho ricevuta pronta risposta che qui riporto integralmente:
"Chiaramente la Sua scelta è legittima e rispettabile.
Ma ci permetta di risponderLe. Siamo laici perché non siamo né clericali né anticlericali. Crediamo che su determinati temi le nostre battaglie siano comuni a
quelle dei cattolici. Si cerca solo, secondo il nostro parere, di difendere quell'atomo sociale che da millenni è fondamento della nostra civiltà.

Questo non cancella nulla delle giuste battaglie come quelle per le leggi sul divorzio e sull'aborto. Laicità è anche saper guardare alla realtà, e trovare i tuoi stessi valori in persone o culture che credevi lontane.

La invitiamo a leggere il discorso di Sergio Pizzolante e Stefania Craxi al Convegno di Rimini del 3 maggio, che troverà sul sito. Per ulteriori commenti e riflessioni Le diamo
appuntamento sul Forum.
Cordiali Saluti
La Redazione"

Mi chiedo innanzututto se sia possibile essere "né clericali né anticlericali", come sostiene la Redazione della Giovane Italia.
In secondo luogo mi chiedo come si possano assurdamente sostenere le radici cristiane
dell'Europa, che ha invece origini neopagane, elleniche e romane (come peraltro ci ha più volte ricordato l'amico Aldo Chiarle dalle colonne del giornale socialista l'"Avanti" e sull'Opinione delle Libertà).
Laicità, come scrive giustamente "la Redazione" è guardare alla realtà. Ed aggiungo: al buonsenso. Ovvero al riconoscimento di quelle coppie che non hanno scelto di sposarsi e che magari convivono anche perché dello stesso sesso.
Questa è la realtà del Terzo Millennio. E questa realtà va assolutamente regolata e non combattuta.


In seconda battuta, ho seguito il consiglio della "Redazione" della Giovane Italia e mi sono recato sul sito: www.giovaneitalia.it trovando in home le seguenti dichiarazioni di Stefania Craxi:

«Il capolavoro di questo governo – spiegano Stefania Craxi e Maurizio Sacconi, rispettivamente Presidente e Presidente Onorario della "Giovane Italia" – è quello
di far rivivere una divisione tra laici e cattolici che credevamo superata per sempre nel nome di una concezione più alta della laicità che non può non incorporare i principi fondamentali del cristianesimo a partire dalla centralità della persona in se e nella sua prima proiezione relazionale, la famiglia.


La famiglia è la struttura portante della società della quale garantisce tanto la coesione quanto la continua capacità di riproduzione. La nostra società è già indebolita da un pericoloso declino demografico che ne mette a rischio la sua capacità di competere in
relazione al proprio capitale umano e di confrontarsi con identità anche profondamente diverse.

La pretesa di dare rilievo pubblico a qualunque forma di convivenza confligge con il più elementare buon senso e con la visione di uno stato sociale responsabile e selettivo.

Aderiamo al Family day nel nome della laicissima visione della società attiva che sa opporre
gli antidoti della vitalità e della responsabilità ai germi ideologici del declino".

Famiglia, deriva dal latino "famel" che significa "casa". Casa, ovvero il luogo dove si convive.
Perché allora non può essere considerata famiglia una coppia di persone non sposate di diverso o dello stesso sesso che convivono?? Ciò non ci è mai stato spiegato in termini pragmatici e logici.


Stefania Craxi dichiara che: "La famiglia è la struttura portante della società della quale
garantisce tanto la coesione quanto la continua capacità di riproduzione".
Questa visione direi che dovrebbe essere storicamente e socialmente superata da tempo nel senso che convivere e/o essere in coppia, non significa necessariamente essere persone dedite alla "riproduzione".


Le lotte civili laiche e socialiste degli anni '70 avevano proprio lo spirito di liberare gli individui e le coppie dall'oppressione di queste concezioni arcaiche e nei fatti clericali e dogmatiche.
Stupisce che sia proprio Stefania Craxi, figlia del grande statista socialista che quelle lotte fece, a sostenere visioni di detto tipo.


Per finire la Craxi ci parla di "pericoloso declino demografico" dimenticando che il mondo nel suo complesso è sovrappopolato con tutti le problematiche che ciò ne consegue e ne coseguirà in futuro andando avanti di questo passo.

Sono e rimango ancora perplesso (forse sconcertato sarebbe il termine più appropriato) relativamente a certe posizioni "laiche". Ma, evidentemente, tant'è.

di Luca Bagatin
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it

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