martedì 10 luglio 2007

CLASS ACTION - RESET

INIZIATIVE PER UN'ITALIA MIGLIORE


Class Action
venerdì 22 giugno 2007
RESET CLASS ACTION

Elenco degli enti, comitati ed associazioni che hanno già aderito e che collaborano attivamente con noi:

  • E' possibile esprimere il proprio consenso all'iniziativa sottoscrivendo le petizioni da noi promosse (petizione on-line e cartacea).

  • E' inoltre possibile iscriversi al Reset Class Action National Group e partecipare attivamente alle iniziative del coordinamento nazionale.

  • Se rappresentate un ente o un comitato finalizzato alla tutela di interessi specifici e collettivi, per aderire formalmente alla nostra iniziativa, è necessario contattare un responsabile del coordinamento ed inviare richiesta scritta di adesione, anche via mailIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo . A seguito dell'adesione, la vostra associazione verrà posta in elenco insieme ai nomi delle altre associazioni che hanno già aderito, presso il sito web - SITI.


    E' nostra intenzione introdurre in Italia l'istituto legale "Class Action" (causa collettiva), attualmente in vigore negli USA e in quasi tutte le democrazie occidentali, ovviamente Italia esclusa. Ecco in sintesi di cosa si tratta:


    La situazione in Italia: un paese allo sbando

    Parmalat, Cirio, TangoBond, ricariche telefoniche, Vajont, Porto Marghera, Banco Ambrosiano, Seveso, Linate, RC auto, Capo Gallo, Giacomelli, calciopoli, sangue infetto, vino al metanolo, grano contaminato, cromo esavalente nelle falde acquifere, petroliere in fiamme, inceneritori, alta velocita.... : storie di ordinarie catastrofi ambientali, di quotidiane truffe miliardarie, di normali e consuete stragi nostrane. Chi non ha detto già mille volte: basta! Chi non è stufo, sconvolto, amareggiato, insultato da questa incredibile teoria di calamità? Chi non è indignato per le impunità, i mancati risarcimenti, il quotidiano sberleffo mediatico dei resoconti processuali trentennali? Chi non ha in cuor suo voglia di reagire?

    Ma che possibilità reali abbiamo per reagire concretamente a questa indecente, perversa ed intollerabile situazione?

    Oggi in Italia, se un gruppo numeroso di cittadini-lavoratori-consumatori intende fare causa legale contro un ente privato o pubblico, gli individui che compongono tale gruppo debbono adire vie legali in maniera più o meno individuale. Si crea quindi una grande sproporzione tra le forze in campo, da una parte il colosso di turno, sia esso una multinazionale, una banca, una assicurazione o una partecipata statale, dall'altra i singoli individui con i rispettivi avvocati (e le relative spese legali).


    La situazione delle altre democrazie: chi sbaglia paga!

    Negli USA, in Olanda, in Spagna, in Svezia, in Germania, in Portogallo, ecc.ecc., con le "class actions" è possibile agire in gruppo. Se 10.000 cittadini sono stati danneggiati, taglieggiati, avvelenati, truffati, 10.000 cittadini, TUTTI INSIEME, UNITI e con un pool di avvocati agguerriti e motivati, fanno causa comune e collettiva contro il colosso avvelenatore-truffatore, con ottime possibilità di vittoria. E per vittoria intendesi: risarcimenti enormi che spesso ammontano a centinaia di milioni di dollari o euro.


    In Italia, con le leggi vigenti, risultati simili sono del tutto impensabili e i grandi potentati economici pubblici e privati possono dormire sonni tranquilli, perché sanno non potremo mai colpirli sull'unica questione che sta loro realmente a cuore: il denaro, fattore determinante alla base dei loro comportamenti criminosi, scorretti e lesivi dei nostri interessi specifici e collettivi.


    Ma non si tratta solo di recuperare il mal tolto, anche perché spesso la perdita di un parente o un danno alla propria salute non sono risarcibili. Si tratta soprattutto di creare un poderoso deterrente colpendo il capitale delle corporations: è l'unico modo per inibirne in futuro il comportamento scorretto ed evitare che si ripeta senza fine come avviene da 60 anni in Italia. (Vajont>Petrolchimico Porto Marghera>Inceneritori Mantova: disastri avvenuti in tempi diversi, dove però "l'autore" ha avuto l'occasione di perseverare...Montedis...)


    Ma il risultato delle Class Actions va oltre: danneggia le aziende scorrette in maniera ancor più significativa, colpendole indirettamente in borsa (quando sono quotate). Quando si viene a sapere che una class action è stata intentata contro una corporation, le azioni di quest'ultima generalmente si deprezzano, danneggiando gravemente gli interessi degli azionisti e minando la sopravvivenza stessa della società quotata. Si tratta di danni per centinaia di MILIARDI di dollari/euro.(dal 1996 al 2005, solo negli USA, le "corps" hanno perso mediamente 680 miliardi di dollari all'anno "per colpa" delle class action...)


    E non ci sono solo effetti punitivi: colpendo le corporations sleali, le aziende sane ed oneste risultano premiate in termini di reddito e competitività.

    Una delle priorità di BUSH all'inizio del suo primo mandato è stata ovviamente quella di danneggiare l'istituto delle Class Actions negli USA, che dava fastidio ai suoi amichetti. Nel 2005 è riuscito a modificare la legge (riforma CAFA). Nel 2006 le statistiche indicano un crollo del 40% dei danni patiti dalle corporations...



    I vantaggi della Class Action rispetto all'azione individuale

    La forza di una CLASS ACTION sta tutta nella fase di conciliazione stragiudiziale amichevole, ovvero in una fase extra-giudiziale in cui gli avvocati della "classe" cercano un accordo amichevole con il convenuto(azienda). In tale fase si può addivenire ad un accordo in cui l'azienda riconosce di aver commesso l'illecito civile di cui è accusata e, per evitare le ulteriori fasi del processo, decide di fornire un risarcimento all'attore della causa (ma l'azienda può anche pattuire un risarcimento senza riconoscere di essere colpevole!). Questo accordo, secondo le pdl che noi appoggiamo in Commissione Giustizia, dovrà subito essere sottoposto alla votazione della classe. Se la classe lo approva (a maggioranza), il processo finisce e l'accordo diviene immediatamente ingiuntivo ai fini del risarcimento.


    In Commissione Giustizia sono attualmente in discussione numerose proposte di legge sulle Class Actions. Alcuni testi sono efficaci altri non lo sono.

    In quelli inefficaci, che noi vivacemente osteggiamo, non è previsto il rimborso automatico al cittadino in caso di vittoria della Class Action; dopo un'eventuale azione collettiva vinta, il cittadino dovrà comunque avviare un'azione giudiziaria individuale per veder riconosciuto il risarcimento che gli spetta, questo vorrebbe dire mettere mani al portafogli ed ingolfare di nuovo la giustizia con migliaia di nuovi processi.


    ...già, il portafogli: la CLASS ACTION secondo i progetti di legge che invece noi appoggiamo è gratis. E' gratis per la classe di cittadini-lavoratori-consumatori-investitori, che fa la causa perché:

  • se la classe dei cittadini vince, le spese legali le paga l'Azienda,
  • se la classe perde, ai legali che ne hanno curato gli interessi (evidentemente senza successo) nulla è dovuto mentre le spese legali dell'Azienda restano a carico dello Stato (pubblico patrocinio);
  • nel caso la classe vinca, le spese legali della causa potranno ammontare sino al 10% del risarcimento spillato all'Azienda: ovviamente gli avvocati della classe vorranno arrivare sino in fondo perché il loro stipendio deriverà esclusivamente dalla qualità del proprio lavoro e dagli obiettivi raggiunti.


  • CLASS ACTION VERA/CLASS ACTION FALSA

    Il disegno di legge n. 1495 dell'attuale Governo (Bersani, Mastella, Schioppa) prevede la facoltà di avviare una Class Action solo per le camere di commercio, le associazioni professionali(?) e le 16 associazioni consumeristiche generaliste (CNCU) riconosciute dal Ministero dello Sviluppo Economico (Bersani), le quali proprio da tale ministero ricevono contributi pubblici e personale amministrativo. (Art.136 comma2 e Art. 138 del Codice del Consumo DL n.206/2005) Se in Commissione Giustizia passa il ddl 1495, o le pdl ad esso affini, le azioni collettive saranno indirettamente controllate dallo Stato.

    Immaginate di voler fare una causa collettiva proprio contro lo stato Stato (un ospedale, una azienda per lo smaltimento dei rifiuti, una azienda municipalizzata per il trasposto pubblico...una amministrazione comunale...oppure la Banca d'Italia) secondo voi lo Stato ci darà il suo assenso??

    Giusto come nota di costume, ci preme segnalare la seguente curiosità: come vi abbiamo detto la class action è presente in quasi tutte le democrazie occidentali, sebbene con caratteristiche diverse: in Spagna, in Portogallo, in Germania, in Francia, in Svezia.... Ma è stata recentemente introdotta anche in Brasile, un paese del terzo mondo. Indovinate un po' sulla base di quale testo di legge, tra quelli sopracitati, è stata strutturata la proposta governativa Bersani-Mastella-Schioppa....Avete indovinato! Bersani-Mastella-Schioppa hanno fatto il copia-incolla del testo brasiliano! Del resto come dar torto ai nostri legislatori! L'Italia non si appresta oramai a divenire un paese "da terzo mondo"?!?


    Altri vantaggi delle nostre proposte di legge

    Le nostre pdl prevedono inoltre la possibilità di condannare l'azienda che ha commesso l'illecito plurioffensivo non solo in rapporto al danno procurato, ma anche in rapporto al vantaggio economico ottenuto dall'azienda stessa tramite tale illecito. In modo da scoraggiarla a ripetere il medesimo illecito in futuro.


    Ci sono poi numerosi altri vantaggi sia per i cittadini sia per lo Stato:

    le probabili innumerevoli cause si concentrano in una sola evitando il sovraccarico delle Corti di Giustizia ( già intasate da oltre 5 milioni di cause pendenti)

    la sentenza è unica evitando contrasti e asimmetrie tra giudicati potenzialmente dissimili

    il personale della Giustizia (giudici, pubblici ministeri, impiegati) è sollevato dall'onere della prova, ovvero le spese processuali, in caso di class action, sono totalmente a carico degli avvocati di parte (accusa) e non a carico delle casse dello Stato.


    Class Action: favorevoli e contrari.

    Molti avvocati sono concretamente ostili alle class actions, al contrario di ciò che si potrebbe ipotizzare, perché:

    Oggi se 10.000 cittadini-lavoratori-investitori-consumatori vengono truffati ci vogliono 10.000 avvocati > mentre con la class action ne basterebbero pochi ( 10, 20, 30...)

    Oggi gli avvocati, nonostante l'introduzione del patto-quota lite (2006 Decreto Bersani) non sono imprenditori che rischiano in proprio. Con le class actions, l'onere della prova è totalmente a loro carico: ricerche, indagini, analisi... Se il processo si risolve in un fiasco, a rimetterci i soldi sono solo loro e non i loro assistiti come avviene oggi! E gli avvocati sono una corporazione come le altre che ha soprattutto a cuore i propri interessi economici e le proprie garanzie acquisite...

    Se volete saggiare l'aria che tira leggete questo documento, come esempio.

    Tra gli avvocati che invece si sono espressi a favore delle class actions ci sono i giusconsumeristi dell'AGIT, insieme ai quali abbiamo intenzione di stendere una ulteriore proposta di legge da proporre in Commissione.

    Durante la discussione in Commissione Giustizia del ddL del Governo, c'è stato chi, come Gaetano Pecorella di Forza Italia, ha avuto il coraggio e lo spirito per suggerire l'opportunità di audire l'Associazione Bancaria Italiana (ABI ), l'Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (ANIA), ecc. e altri, come Stefania Gabriella Anastasia Craxi, anche lei di Forza Italia, hanno addirittura evidenziato il rischio che dalla nuova legge possano risultare eccessivamente potenziate talune associazioni dei consumatori ed utenti, proponendo che venga fatto un censimento e che siano udite anche le contro-parti, non limitandosi a Confindustria, ma includendo anche le articolazioni relative alle diverse categorie imprenditoriali.

    E' chiaro!, dovendo fare una legge per tutelare le pecorelle perché non audire il LUPO per sapere cosa ne pensa?

    Naturalmente il LUPO è stato audito...

    Secondo voi, come hanno reagito le Banche, le Assicurazioni, le grandi Società per azioni italiane alle nostre proposte di legge?

    "La Class Action potrebbe danneggiare il nostro sistema economico"; "Si verrebbero a creare effetti perversi... un eccesso di litigiosità" ;"Gli avvocati andrebbero in giro a cercare occasioni per promuovere cause pretestuose!"



    CONCLUSIONE
    I "lupi" sono impuniti e tali vogliono rimanere, i loro soldi (ovvero quelli che ci hanno rubato) NON SI TOCCANO.

    Considerate che attualmente le forze politiche della maggioranza sono estremamente divise sulla questione in oggetto. Le proposte di legge che noi appoggiamo sono a firma di esponenti della maggioranza, dai DS (AC 1882 Grillini) ai Radicali ( AC 1443 Poretti-Capezzone) all'Italia Dei Valori (AC 1834 Pedica) fino addirittura all'UDEUR (AC 1330 Fabris), mentre quelle che osteggiamo sono comunque a firma di esponenti della maggioranza (Bersani, Buemi, Crapolicchio, Maran, Benvenuto).

    Si tratta quindi di ottenere una legge utile ed efficace facendo sentire la nostra voce e facendo pendere l'ago della bilancia dalla nostra parte.

    Per farlo le associazioni sopraelencate si sono unite in questa battaglia concreta e pratica, sia ottenendo le proprie rispettive audizioni in Commissione Giustizia, sia promuovendo una petizione popolare in cui sono presentate tutte le nostre ragioni. Affiancata a questa petizione cartacea (un semplice fax da inviare alla Commissione, a Bersani e per cc al SITI ente promotore dell'iniziativa) abbiamo predisposto anche una petizione on-line, in modo da visualizzare facilmente il progresso della nostra iniziativa.

    La petizione non deve sembrarvi un'arma ingenua ed inefficace, considerate infatti che, proprio grazie ad una nostra petizione on-line (più di 820.000 firme/promotore Andrea D'Ambra), abbiamo ottenuto da Bersani il famoso decreto che ingiunge alle Compagnie telefoniche di abolire i costi delle ricariche a partire dal 4 Marzo (avremmo cioè inflitto un danno economico a dette compagnie per un ammontare di parecchie centinaia di milioni di Euro...se loro ovviamente non avessero "fatto cartello", subito dopo, ed alzato le tariffe all'unisono...cosa che, se ci fossero le class action, comporterebbe una nostra immediata ed inevitabile reazione punitiva...)

    Ulteriori informazioni e materiale di approfondimento (testi di legge, analisi comparative, articoli) può essere reperito nella nostra sezione files, ma alcuni file sono consultabili solo previa iscrizione al Reset Class Action National Group.

Ultimo aggiornamento ( venerdì 22 giugno 2007 )

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