lunedì 9 luglio 2007

Fassino: dossier Sismi, Berlusconi responsabile. Forza Italia: stalinista
Piero Fassino
Piero Fassino

Sulla vicenda dei dossier illegali del Sismi bisogna fare "verità e chiarezza". Parola del presidente del consiglio Romano Prodi, più determinato che mai ad evitare che lo scandalo finisca nel dimenticatoio.

Nell'occhio del ciclone è sempre più l' allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi, che ha negato di aver mai chiesto al Sismi di schedare i potenziali nemici politici, ma non ha convinto il centrosinistra della sua estraneità alle macchinazioni.

Il segretario dei Ds Piero Fassino lo accusa infatti di essere oggettivamente responsabile di quanto è avvenuto al Sismi durante la sua permanenza a palazzo Chigi. Secondo il leader della Quercia "c'è un principio di responsabilità di un capo del governo di tipo oggettivo. Un capo di governo risponde di tutto ciò che accade sotto la sua amministrazione, sia che ne sia a conoscenza sia che non lo sia".

La tesi è che un presidente del Consiglio non può nascondersi dietro il "non sapevo" riguardo agli atti compiuti dai funzionari alle dirette dipendenze del governo. Tanto più che, come ricorda il senatore Massimo Brutti, vice presidente del Copaco, un fax di Pio Pompa a Berlusconi sequestrato tra le carte dell'agente segreto, mostrerebbe che l'ex premier era in rapporti con l'uomo dei dossier.

Il centrodestra reagisce duramente: Sandro Bondi parla di "polverone assurdo", mentre il suo vice Fabrizio Cicchetto accusa Fassino di stalinismo, visto che la responsabilità oggettiva era l'escamotage con il quale il dittatore sovietico eliminava i suoi nemici politici.

In più Cicchitto ha chiesto come Brutti sia venuto in possesso del fax che proverebbe i rapporti tra Pompa e Berlusconi, adombrando legami tra il senatore ed i magistrati di sinistra presenti nel Csm.

Alfredo Mantovano, di An, osserva che, in base al principio della responsabilità oggettiva del premier dovrebbe dimettersi il ministro dell'interno Amato, "perché le attività di dossieraggio di Pio Pompa sono cominciate nel 2001, quando lui era presidente del consiglio".

Il centrosinistra chiede a gran voce l'istituzione di una commissione di inchiesta che si occupi della vicenda dei dossier illegali. Nel frattempo il comitato parlamentare di controllo dei servizi segreti si riunirà giovedì prossimo, convocato dal presidente Scajola: ascolterà il sostituto procuratore di Roma Pietro Saviotti, titolare dell'inchiesta sui dossier del Sismi, e l'attuale direttore del Sismi, Bruno Branciforte, succeduto a Niccolò Pollari.

L'opposizione sostiene che la vicenda puo' essere benissimo trattata del Copaco, senza creare una nuova commissione ad hoc. Bene, dice l'Udeur, a patto che ci sia un cambio al vertice del comitato: via Scajola, al suo posto il leader dell'Udc Casini.
fonte: http://www.rainews24.rai.it/

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