mercoledì 20 giugno 2007

scalata di Unipol a Bnl

ROMA - Per la scalata di Unipol a Bnl sono indagati a Roma l'imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone, l'ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio, gli immobiliaristi Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto, oltre a un'altra ventina di persona. I reati ipotizzati sono, a vario titolo e a seconda delle singole posizioni, aggiotaggio, insider trading, ostacolo all'attività degli organi di vigilanza.

Le nuove iscrizioni nel registro degli indagati sono un atto dovuto dopo le dichiarazioni di varie persone coinvolte nell'inchiesta, tra le quali Ricucci, e dopo le risultanze investigative che i pm Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli hanno affidato ai militari del nucleo valutario della Guardia di Finanza.

Oggetto di questo nuovo filone di inchiesta è l'attività del 'contropatto' formato da immobiliaristi e finanzieri nell'estate del 2004 per contrastare il patto che guidava Bnl (con gli spagnoli del Banco del Bilbao interessati alla scalata grazie all'appoggio di Generali e Doint, la società di Diego Della Valle). Al vaglio degli investigatori ci sono passaggi, ritenuti sospetti, di azioni tra soci del 'contropatto', che avevano portato alla raccolta e alla vendita a Unipol di oltre il 27 per cento di Bnl con plusvalenze per decine di milioni di euro.

Stando alle indiscrezioni, al termine di indagini durate mesi, le Fiamme Gialle hanno ricostruito i movimenti di circa l'80% del capitale della banca romana tra la fine del 2003 e il 31 maggio del 2005. Movimenti che avrebbero fruttato plusvalenze milionarie che sarebbero imputabili in gran parte ai membri del 'contropatto' di cui facevano parte Caltagirone, Ricucci, Coppola, Statuto, i fratelli Lonati e Vito Bonsignore.

L'inchiesta parte due anni fa, quando la procura di Roma accende il faro sulla lotta in atto tra Bbva e Unipol. Nel registro degli indagati finiscono l'allora numero uno di Via Stalingrado, Giovanni Consorte, il suo ex vice Ivano Sacchetti e il finanziere bresciano Emilio Gnutti.

L'attività degli inquirenti si concentra inizialmente sul ruolo avuto dalle autorità di vigilanza (a partire dall'iter autorizzativo di Bankitalia all'Opa di Unipol) e sulla ricostruzione dei passaggi azionari che gravitano intorno alla scalata. Le indagini proseguono con l'apertura di un nuovo filone di indagine relativo alla dismissione, a fine 2005, di 133 immobili di Unipol. Per quella vicenda vengono indagati ancora, per appropriazione indebita, Consorte, Sacchetti e altre 12 persone, tra cui l'imprenditore Vittorio Casale.

Questo fino alla svolta di oggi. Con le nuove iscrizioni nel registro degli indagati. Secondo quanto si apprende l'iscrizione dell'ex governatore Fazio sarebbe imputabile a un'interpretazione "estensiva" delle norme bancarie che vietano a uno o a più imprenditori in cordata di superare il 15% del capitale di una banca.

(19 giugno 2007)

1 commento:

Camelx ha detto...

Di Pietro,ora capire se ci sono anche sponsor scalata
ROMA - "La giustizia è lenta ma è inesorabile, così come deve essere ed è giusto che sia. Ora si tratta di capire se in questa scalata ci sono solo queste persone o anche loro sponsor". Così l'ex magistrato e ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro commenta l'iscrizione fra gli indagati di Fazio, Caltagirone, Ricucci, Coppola e Statuto.